L’Italia finirà nei paesi black list? Lo chiedo a te.

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News finanziarie

Il caso Caprotti, l’eterna disputa sulla successione, mi ha portato a riflettere ancora su un caso unico in Europa: il trattamento fiscale delle successioni.

Proprio pochi giorni dopo l’uscita di Svizzera e Liechtenstein dalla black list, dell’avvenuta ratifica, potrebbe sorgere un “caso italiano”.

E’ una provocazione, sia chiaro ma neanche troppo campata in aria.

I dati sono questi:

  • In Europa via è un’aliquota media del 15% con franchigie quasi ovunque intorno ai 300.000 euro
  • In Italia un’aliquota del 4% con una franchigia addirittura di un milione.

Una situazione paradossale se pensiamo che siamo lo stesso paese che vanta una pressione fiscale media del 67%!!!

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Passaggi generazionali e successioni

Per il mio lavoro di consulente, molto spesso mi viene richiesta un analisi SAG (servizio di analisi generazionale) sia da parte di imprenditori che da privati. Il consiglio è pensare per tempo alla pianificazione successoria e fiscale in modo da evitare che qualcun altro, oppure lo Stato decida per noi e di conseguenza lasciare ai nostri eredi balzelli pesanti da pagare.

Su questo puoi vedere anche un post dedicato, “ Padre, figlio e impresa: il dilemma del passaggio generazionale”

Anche se molto lentamente, ci stiamo recando verso una maggiore integrazione fiscale europea e pare un ragionamento logico e scontato pensare che tali aliquote dovranno convergere alla media UE molto più alta.

Che succede insomma se la situazione dovesse cambiare? Se le aliquote aumentassero e la franchigia si adeguasse al resto d’Europa?

Ecco in questo caso un imprenditore lungimirante, o una persona previdente, dovrebbe fare attenzione e pensarci prima.
Prima che siano altri a decidere o lo Stato ad intascarsi quanto gli pare.
Ad oggi le soluzioni sono quelle tradizionali:

  • Le polizze assicurative, per legge esenti da imposte di successione.
  • I titoli di stato ma qui si pongono interrogativi sulla redditività.

Ma sicuri che non ci siano modi alternativi? Più redditizi ed altrettanto in grado di tutelarci?

In realtà le soluzioni potrebbero già esserci, prendendo spunti dal mercato immobiliare, dove sono da sempre utilizzate forme di usufrutto e nuda proprietà.
Ecco nel modo giusto e con gli strumenti corretti si potrebbe lavorare in questa direzione anche con beni mobiliari, liquidità ed investimenti.
Come?
Domanda legittima ma il discorso diventa un tantino più complicato, nei prossimi giorni cercherò di pubblicare qualche esempio concreto.

Per saperne di più invece puoi contattarmi e sarò felice di approfondire insieme il discorso.

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