La previdenza complementare conviene? Ecco la verità

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Cultura Finanziaria

La previdenza complementare conviene? Se lo chiedono coloro che, non soddisfatti delle opportunità concesse dalla previdenza pubblica o semplicemente preoccupati per il proprio futuro, cercano uno strumento che possa integrare la futura pensione.

In effetti negli ultimi anni la previdenza complementare si è diffusa in molte fasce della popolazione, emergendo come una risorsa per far fronte alle paure del nostro tempo e per garantirsi una vecchiaia più serena.

Le ragioni del suo successo sono meramente psicologiche o sono anche tecniche? Insomma, la previdenza complementare conviene veramente? La risposta è sì, e per tutta una serie di motivi.

Prima di elencarli, è necessario fare una precisazione. L’espressione previdenza complementare rende bene l’idea di cosa sia questo strumento e a cosa serva. E’ complementare, non alternativa, alla previdenza pubblica. Consente all’investitore/lavoratore di colmare il gap tra il tenore di vita prospettato dalla futura pensione e il tenore di vita desiderato. Non è poco.

I motivi storici

Esiste almeno un motivo storico per cui la previdenza complementare conviene, o va presa come minimo in considerazione. Ovvero, la combinazione tra l’allungamento dell’età media e il passaggio totale al contributivo. In un certo senso, queste due dinamiche vanno di pari passo.

Il passaggio al contributivo si è verificato in quanto il retributivo non era più sostenibile, e tale insostenibilità è stata cagionata (principalmente, ma non solo) dall’allungamento dell’età media. 

Quest’ultimo fenomeno è destinato per fortuna a crescere, dunque è completamente da escludere un ritorno al retributivo. Anzi, si va verso una progressiva perdita di sostenibilità da parte della previdenza pubblica. Senza cedere a inutili allarmismi, che le pensioni si facciano più leggere nei prossimi decenni è nella migliore delle ipotesi possibile, nella peggiore delle ipotesi probabili

Da qui, la necessità di fare da sé, di utilizzare strumenti integrativi, come per l’appunto è la previdenza complementare.

Se vuoi approfondire, ho riportato alcune previsioni in questo articolo sul rapporto tra fondi pensione e futuro

I motivi tecnici per affidarsi alla previdenza complementare

Esistono anche ragioni tecniche, concrete, per affermare che la previdenza complementare conviene. Ecco quali.

  • Capitalizzazione individuale. La previdenza pubblica si basa sul sistema di ripartizione. I contributi che ciascuno versa non finiscono su un conto personale, da cui poi si attinge per erogare la pensione. Vengono impiegati per pagare le pensioni attuali. La previdenza complementare si basa su un principio opposto: le quote del fondo pensione che ciascuno sottoscrive vengono investite, il capitale rimpinguato. Di questo, in un futuro più o meno lontano, usufruirà solo il sottoscrittore. La previdenza complementare è quindi l’unica occasione che il lavoratore ha per godere concretamente dei soldi che ha versato.
  • Inclusività. La previdenza pubblica è complessa, alcuni  possono accedervi, altri no. Alcuni possono farlo a determinate condizioni, altri a condizioni meno favorevoli. La previdenza complementare da questo punto di vista è assolutamente inclusiva, in quanto rivolta indifferentemente a tutti.
  • Flessibilità. I meccanismi della previdenza complementare riservano ampi margini di discrezione. Si può decidere il tenore della contribuzione, si può cambiare fondo pensione in corsa, è possibile persino procedere con un’erogazione anticipata. 
  • Fiscalità agevolata. In primo luogo, i contributi versati alla previdenza complementare sono deducibili dall’IRPEF, quindi non formano reddito imponibile. Il secondo luogo, i rendimenti sono tassati certo più che in passato, ma meno dei rendimenti da investimento “standard”. Per la precisione, al 20% (di norma dovrebbe essere il 26%). Se il fondo pensione investe sui titoli di Stato, poi, la tassazione scende al 12,5%.

La flessibilità della previdenza complementare è una risorsa ma è anche fonte di disorientamento. Occorre scegliere bene,  il ché non è semplice. Dunque, il consiglio è di affidarsi a un consulente che possa guidarvi nel percorso più adatto alle vostre esigenze.

Da molti anni aiuto le persone anche a compiere scelte consone nel campo della previdenza complementare. Se desideri un supporto in tal senso, non ti rimane che contattarmi compilando questo form.

E’ comunque utile informarsi in prima persona, darsi una infarinatura generale, in modo da avere voce in capitolo sempre e comunque. Puoi farlo iscrivendoti al Club di Cultura Finanziaria, il servizio di newsletter che ho creato per spiegare il mondo della finanza e dell’investimento in modo semplice e veloce. 

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