Gli investimenti rischiosi rappresentano una fonte di attrazione per gli investitori e i risparmiatori di ogni classe e categoria. D’altronde, il concetto di rischio, oltre che a un immaginario specifico e allettante, rimanda al concetto di rendimento.
Quando si parla di investimenti rischiosi, però, è bene mettere le cose in chiaro e rispondere ad alcune domande. La prima è anche quella più importante: sono per tutti? Anche gli investitori retail e i piccoli risparmiatori possono prenderli in considerazione? Vediamo di scoprirlo.
Cosa si intende per investimenti rischiosi
Prima di parlare dell’opportunità, da parte della gente comune, di effettuare investimenti rischiosi, è bene fissare qualche concetto. Innanzitutto, va data una definizione di investimento rischiosi.
D’altronde, il termine è tutt’altro che tecnico, dunque può dare adito ad alcuni fraintendimenti.
Nel senso comune, un investimento rischioso è un investimento che reca in sé la promessa di rendimenti alti, ma che pone in essere alcuni rischi significativi.
Logicamente, si contrappone al concetto di investimento sicuro. Anche in questo caso l’espressione non è poi così tecnica, e appartiene che altro con al senso comune. D’altronde la sicurezza al 100%, nel mondo degli investimenti come nella vita, è una chimera. Per contro, un investimento sicuro è un investimento che – in linea di massima – non mette mai a repentaglio il capitale, ma che in cambio concede rendimenti minimi.
Investimenti sicuri sono, per esempio, i titoli di Stato (quando non classificati malamente dalle agenzie di rating). Investimenti rischiosi sono gli investimenti in alcuni titoli azionari border line, afferenti a contesti in forte crescita ma dall’apparenza non necessariamente solida. Investimenti rischiosi sono altresì fondi di risparmio gestito che esulano un po’ dalla finanza comune, come gli hedge fund.
Investimenti rischiosi: pro e contro
A questo punto, è relativamente semplice elencare i vantaggi e gli svantaggi degli investimenti rischiosi.
Il vantaggio più grande, nonché l’unico, è la possibilità, spesso tutt’altro che teorica, di godere di rendimenti elevati, molto più elevati rispetto ai classici investimenti sicuri.
Lo svantaggio più grande è proprio il rischio a cui espongono l’investitore. Quando un investimento rischioso va bene, va benissimo. Quando va male, rischia di andare malissimo, e concretizzare cocenti perdite di capitale.
Vi è poi un altro svantaggio, che spesso rappresenta un ostacolo insormontabile: sono complicati, almeno dal punto di vista del risparmiatore. E’ difficile districarsi tra mercati emergenti, strumenti finanziari altamente speculativi, tecnicismi e dinamiche che poco o niente hanno a che vedere con i prodotti di investimento che il risparmiatore di solito padroneggia.
D’altronde, la speculazione è un argomento complesso, che spesso crea barriere – una sorta di cesura – tra la finanza standard e la finanza borderline.
Il ruolo del consulente finanziario
In definitiva, gli investimenti rischiosi sono appannaggio della gente comune, del piccolo risparmiatore o dell’investitore poco navigato? La risposta è sì, ma a una condizione: che sia ben seguito.
Ovvero, che sia supportato da un professionista in grado di rilevare tutti i risvolti degli investimenti, e che ponga il singolo nella condizione di scegliere con cognizione di causa. Un professionista che sappia indirizzare verso l’investimento migliore, allorché rischioso.
Io sono uno di questi professionisti. Esercito da molti anni la professione di consulente finanziario e ho aiutato tantissimi risparmiatori e investitori a individuare la propria strada verso il rendimento, coniugando l’eventuale alta propensione con le loro reali possibilità.
Posso aiutare anche te. Ti basta compilare questo form e contattarmi per una consulenza.
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