Successioni, casi concreti: la donazione in vita – Pro e Contro

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Cultura Finanziaria

I genitori molto spesso donano i propri immobili o beni mobiliari ai propri figli.

Molto spesso è più un fai da te in buona fede come ad esempio intestare ai figli degli investimenti è una pratica molto diffusa, ma pochi pensano che poi ricadrà nella successione e che magari ciò possa  portare in futuro a fare litigare gli eredi…

E sì,già me li vedo…ecco cosa potrebbe accadere in un dialogo tra due fratelli ..”tu hai avuto la casa al mare più bella  e costosa della casa in montagna..Sì è vero ma papà a te ti ha aiutato finanziariamente molto spesso regalandoti una parte dei suoi investimenti….”

come credete che andrà a finire? In tribunale naturalmente ed i genitori si rivoltano nella tomba.

I dati statistici diffusi per la prima volta dal Notariato (fonte Il sole 24 ore del 20.7.2017. ) evidenziano che ogni 100 transazioni,15 sono donazioni (compravendite di fabbricati registrate nel 2016 )

Limitandosi alla cerchia dei parenti più prossimi, entro la franchigia di un milione di euro per ciascun beneficiario si applicano solo le imposte di trascrizione e catastale pari rispettivamente al 2% e all’1% del valore (o 400 euro in tutto in misura fissa se si opta per i benefici prima casa).

Il timore che spinge a donare è in sostanza che in futuro possa diventare più costoso il passaggio dei beni in termini di tasse di successione. Inoltre, la scelta è fatta anche per pagare meno Imu: tipicamente ci si libera infatti di una seconda casa per intestarla come abitazione principale (su cui non grava l’imposta) a un figlio o a un nipote

Oggi volevo riflettere assieme a te su questo punto:

se da un lato sicuramente le imposte di successione sono destinate ad aumentre e quindi pare molto vantaggiosa la pratica della donazione in vita, leggi anche Successioni ,mala tempora currunt ,dall’altro è necessario affidarsi ad un professionista di fiducia, ad esempio un notaio,un avvocato,un commercialista il quale possa strutturare la migliore soluzione possibile per evitare futuri problemi di vario genere agli eredi e ridurre ad esempio le liti per violazione di legittima

A Tal riguardo ecco cosa puntualizza l’avvocato Francesco Frigieri su una problematica diffusa riguardante gli immobili donati:

Un immobile di provenienza  donativa  presenta problemi relativamente alla sua commerciabilità. Questo per il semplice motivo che, in caso decesso del donante  e dell’apertura di una successione, – gli eredi legittimari potrebbero agire in giudizio per vedersi riconosciuta la quota di riserva,  quota di cui la legge pone dei limiti alla disposizione.

La massa ereditaria, oggetto di successione, infatti, non è solo quella esistente al momento del decesso, ma comprende anche le donazioni fatte in vita, per cui  acquistare una casa che è stata in precedenza donata espone al rischio di rivendicazione da parte degli eredi dell’originario proprietario, fatto ovviamente che ne limita la commerciabilità.

In caso di donazione diretta di un immobile ad un figlio, nell’ipotesi in cui questi provveda poi alla ri-vendita di detto immobile, il terzo acquirente si potrebbe trovare esposto, una volta esercitata vittoriosamente l’azione di riduzione da parte del legittimario leso, alla rivendicazione (cd. Azione di restituzione) del bene stesso, qualora il patrimonio del donatario non risultasse sufficiente a soddisfare i propri diritti.

Una recente sentenza della Cassazione Civ. Sezioni Unite n.18725 del 27.7.2017 si è pronunciata sulla qualificazione delle donazioni indirette e dirette, sempre nell’ambito mobiliare.Vediamone la tipologia

donazioni indirette

-la cointestazione del conto, con firma e disponibilità disgiunte, anche se la somma risulti essere appartenuta a solo uno dei contestatari.

. la cointestazione di buoni postali fruttiferi, ad esempio, operata da un genitore per ripartire fra i figli anticipatamente le proprie sostanze,

-il  pagamento di un’obbligazione altrui compiuto dal terzo per spirito di liberalità.

Sono da considerare, invece, donazioni dirette

  • il trasferimento del libretto di deposito a risparmio al portatore, effettuato dal depositante al terzo possessore al fine di compiere una liberalità;
  • le liberalità attuate a mezzo di titoli di credito;
  • l’elargizione come tale di somme di danaro di importo non modico mediante assegni circolari,
  • l’accollo interno con cui l’accollante, allo scopo di arricchire un familiare con proprio impoverimento, si sia impegnato nei confronti di quest’ultimo a pagare all’istituto di credito le rate del mutuo bancario dal medesimo contratto, rilevandosi che la liberalità non è un effetto indiretto ma la causa dell’accollo.
  • “Il trasferimento per spirito di liberalità di strumenti finanziari dal conto di deposito titoli del beneficiante a quello del beneficiario realizzato a mezzo banca, attraverso l’esecuzione di un ordine di bancogiro impartito dal disponente, non rientra tra le donazioni indirette, ma configura una donazione tipica ad esecuzione indiretta; ne deriva che la stabilità dell’attribuzione patrimoniale presuppone la stipulazione dell’atto pubblico di donazione tra beneficiante e beneficiario, salvo che ricorra l’ipotesi della donazione di modico valore”.

Alla luce di queste precisazioni se ne evince che molti di noi ricadono in queste casistiche e viene da chiedersi ma avrò fatto tutte le cose in regola con i miei figli ? Oppure posso chiedermi se ho un attività un azienda  se i creditori possono attaccare il patrimonio donato con azioni revocatorie,oppure viene da chiedersi se avrò rispettato in pieno i diritti in maniera uguale e secondo legittima dei miei parenti stretti?

viene da chiedersi se esiste uno strumento o più strumenti da utilizzare per porre gli eredi in condizioni di non avere problemi ma sopratutto per ridurre al minimo possibili liti.

insomma…ho fatto un accurata pianificazione successoria ? Se hai questo dubbio sappi che ti posso aiutare con il servizio SAG( servizio analisi generazionale)

Ma torniamo al problema delle donazioni e vediamo un esempio di come effettuare un lavoro a regola d’arte per mettere a tacere ogni possibile lite tra fratelli:

Anche in questo caso ci viene in aiuto l’esperto della materia avvocato Francesco Frigieri il quale ci offre dei consigli preziosi:

La donazione per quanto considerata un anticipo della successione, non pare essere, se non in determinati e circoscritti casi con riferimento al patrimonio mobiliare, un’ipotesi di pianificazione percorribile ed efficace, ma, anzi, con riferimento al patrimonio immobiliare, potrebbe essere fonte di limitazione alla circolazione del bene, tanto è vero che si afferma che il bene donato sia di qualità giuridica inferiore, un po’ come se fosse difettato,

Ecco perchè la dottrina, ed in particolare gli operatori, si stanno sforzando di trovare rimedi postumi alle donazioni già operate, trovando, tuttavia, limiti operativi o particolarmente onerosi sul piano fiscale

Si parla recentemente di negozio di sistemazione famigliare per indicare quel rimedio anche compensativo che possa, non solo porre rimedio alle conseguenze negative delle donazioni più sopra prospettate, ma anche riequilibrare assetti già predisposti in modo non particolarmente attento  in modo da impedire azioni future da parte degli eventuali legittimari lesi, con effetti al momento della stipula.

Questo tipo di negozio trova il suo alter ego nel patto di famiglia, deputato a regolare il passaggio generazionale unicamente nelle aziende, mentre questa forma di contratto ben potrebbe essere utilizzata in tutti gli altri casi, soprattutto a fronte di un  patrimonio anche  familiare e  non aziendale.

In pratica, la causa di questo contratto sarà quello di sistemare con un criterio di equità, il patrimonio familiare da parte dei genitori nei confronti  dei figli, anche allo scopo di prevenire liti future e pensare più serenamente alla successiva pianificazione, non viziata ab origine.

Perché rischiare se vogliamo pianificare con criterio una successione per le persone amate?

Se vuoi saperne di più richiedi una consulenza gratuita.Posso aiutarti con un servizio dedicato: Servizio analisi Generazionale ( SAG )

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