Warren Buffet, il metodo di successo rivelato

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Cultura Finanziaria

Non è certo semplice schematizzare in poche righe il metodo di questo illustre investitore considerato unanimemente il più grande investitore di successo di sempre.

I CRITERI DI SELEZIONE DEI TITOLI DA ACQUISTARE

1) Criteri di Business

La società in esame deve avere una storia positiva di lungo periodo ed essere semplice da capire, inoltre deve avere proiezioni di lungo periodo favorevoli

2) Criteri di Management

I Manager devono dimostrare un forte orientamento alla tutela dell’azionista e pertanto devono essere trasparenti ed agire razionalmente.Inoltre devono saper resistere al cosiddetto Imperativo Istituzionale, cioè saper resistere al modo di agire del momento, modo di agire di altri manager di altre aziende ed evitare di cadere nella trappolo dell’emulazione.

3) Criteri Finanziari

Le aziende che privilegiano la redditività sul capitale e non l’utile per azione sono le preferite da Buffet.

Tali aziende pertanto devono avere elevati margini di profitto e per ogni dollaro incassato devono aver creato almeno un dollaro di valore di mercato.

Fondamentale l’owner earning cioè analizzare le entrate non solo in funzione del flusso di cassa ma scontando le imposte, gli ammortamenti ed il Capex, cioè le spese in conto capitale che devono essere stimate correttamente per gli anni a venire.

4) Criterio di Mercato

Uno dei criteri fondamentali del suo metodo è acquistare i Titoli con il cosiddetto margine di sicurezza ,cioè ad un prezzo molto al di sotto del suo valore intrinseco.

Il prezzo si forma nel mercato azionario dove molto spesso, anche per questioni emotive, dovute alle numerosi crisi cicliche, non necessariamente rappresenta il giusto valore.

Pertanto secondo i suoi criteri bisogna saper calcolare il valore intrinseco dell’azienda e poi aspettare il momento buono per accumularne in grande quantità(criterio della concentrazione)

La cosa interessante da segnalare è che il Metodo di Warren Buffet messo a punto in decenni di lavoro in realtà è stato influenzato da almeno tre persone di rilievo ,luminari nel campo finanziario.

Il primo è Benjamin Graham considerato il decano dell’analisi finanziaria, da lui ha imparato le basi per operare in base al concetto del “margine di sicurezza”imparando a gestire anche la parte emotiva per approfittare dell’inefficienza del mercato azionario nelle fasi ribassiste.

Il secondo è Philip Fischer famoso analista finanziario da cui ha imparato dei concetti più moderni per identificare i titoli che offrono opportunità di lungo termine ed a gestirli correttamente introducendo concetti chiave legati al Management ed alle informazioni chiave aziendali. Fisher è noto perché il suo Portafoglio era rappresentato da non più di 10 Titoli di cui i primi tre o quattro rappresentavano il 75% del Portafoglio.Titoli molto selezionati con opportunità di lungo periodo.

Il terzo è il suo compagno di viaggio e socio alla pari nella società Berkshire Hathaway  Charlie Munger. Con Charlie Warren si evolve ed impara ad avere una filosofia più orientata al massimo valore possibile.Charlie sostiene che è di gran lunga preferibile pagare il giusto prezzo per un ottima azienda che un ottimo prezzo per l’azienda giusta.Teorie molto vicine alla scuola di pensiero di Fischer.

Questi criteri hanno consentito a Buffet di diventare uno degli uomini più ricchi del mondo partendo con un capitale di soli $ 100.

Alcuni dei Titoli del Portafoglio di Buffet che hanno contribuito a farlo diventare milionario.

Washington Post Company, Geico Corporation, Capital Cities/ABC, Coca Cola, Well Fargo, America Express, IBM.

Secondo gli insegnamenti di Fischer essi rappresentano pochi Titoli ma molto Buoni.

Buffet non ha mai fretta di vendere finché l’utile della società rimane buono e mantiene un elevata redditività sul capitale.

Secondo Buffet il Rischio di Impresa e di concentrazione del Portafoglio viene ridotto e non eliminato se abbiamo selezionato dei titoli di qualità e l’idea che la volatilità dei prezzi costituisca un rischio è una sciocchezza.

Pertanto nella moderna teoria della gestione dei portafogli in cui vi è l’eterna battaglia tra chi sostiene che sia meglio la Gestione Attiva(risparmio gestito) rispetto alla gestione passiva(Fondi indicizzati ETF) si colloca Buffet scardinando il concetto della diversificazione ,utile sì come ammette lui stesso per ridurre i rischi ma non in grado di produrre i risultati di valore che solo lui è riuscito a produrre battendo sistematicamente la Borsa USA per decenni.

Mi fermo qui… ma devo dire che mi sono molto appassionato e continuerò a seguire questo straordinario personaggio essendo convinto che possa essermi molto utile per migliorare la mia Cultura Finanziaria.

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